Come riportato su diverse testate giornalistiche, sembra essere giunto un'ultimatum per gli atti di grave bullismo che subiscono la maggior parte dei giovani quotidianamente. La nuova legge contro il bullismo é arrivata in aula alla Camera lunedì 18 novembre 2019, e riguarda tutti coloro che compiono atti di bullismo e non modificano il proprio comportamento neanche dopo un percorso di rieducazione. Per questi bulli "insistenti" le conseguenze saranno più gravi del solito, il provvedimento legislativo prevede che i giovani potrebbero essere allontanati dalla propria famiglia direttamente dal Tribunale dei minori per essere affidati ad una casa famiglia. La decisione giunge nel caso in cui nonostante il percorso rieducativo evidentemente la permanenza con i genitori é controproducente alla loro rieducazione.
La nuova normativa istituisce anche un numero verde per le vittime di bullismo che è il 114. In Commissione si é tenuto un lungo dibattito per due soluzioni diverse: da una parte si puntava solo all’aspetto penale, introducendo uno specifico reato di bullismo con pena da sei mesi a quattro anni di carcere, in questo caso il testo prevede una parte penale dedicata ai maggiorenni che accomuna il reato di bullismo al reato di stalking. Dall’altra la proposta di dare una possibilità di recupero educativo del bullo.
La parte rieducativa nel caso in cui il bullo sia un minore viene gestita tramite processo penale minorile. La neo normativa prevede che nei casi di bullismo che emergono in ambiente scolastico, il preside promuova un dialogo con il “bullo”, la sua famiglia ed anche con gli altri ragazzi della classe. Inoltre, se qualcuno segnala atti di bullismo al Procuratore, questi li gira al Tribunale dei minori che apre quindi un procedimento in cui stabilisce gli obiettivi di un percorso di rieducazione. I dettagli dei progetti rieducativi vengono invece definiti dai Servizi Sociali insieme alla famiglia del ragazzo o della ragazza.
Concluso il percorso rieducativo (solitamente con scadenza annuale), il Servizio Sociale invia al Tribunale per i minorenni una relazione sul percorso fatto dal ragazzo. Il Tribunale per i minorenni avrà a disposizione quattro soluzioni:
- Dichiarare concluso il processo rieducativo.
- Proseguire ancora con il percorso.
- Disporre l’affidamento del minorenne ai Servizi Sociali.
- Disporre il collocamento del minorenne in una comunità, qualora tutti gli altri interventi “appaiano inadeguati”.
Senza ombra di dubbio questo nuovo provvedimento fungerà da "freno" sul fenomeno del bullismo e porterà un giovamento nella vita sociale dei giovani. Non resta che confidare nel buon lavoro di comunicazione e gestione tra i Servizi Sociali e il Tribunale dei minori.
Danilo Conti
Investigazioni Italia offre indagini anti-bullismo finalizzate ad individuare
comportamenti vessatori o persecutori, tenuti da soggetti giovani
(bambini, adolescenti) nei confronti di loro coetanei,
sia nel mondo reale che nel mondo virtuale.